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Polisportiva

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Fondazione

Correva l’anno 1981 quando un gruppo di giovani, animati da spirito sportivo e passione per il calcio, dettero vita ad una squadra che, denominata “Polisportiva Apollosa”, venne iscritta al suo primo Campionato Regionale di Terza categoria. I colori sociali di allora erano il bianco azzurro e il campo di gioco era il comunale di Vitulano. Ufficialmente la società nasce però, con un proprio statuto, il 18 Gennaio 1982, quando nello studio del notaio Mario Iannella, sito in via Ennio Goduti di Benevento, erano presenti gli sportivi locali di Apollosa: Caporaso Specioso, Palumbo Giuseppe, Maio Angelo, Ciardiello Gelsomino, Stefanucci Antonio, Parente Enzo, Gaudenti Angelo, Zerella Amerigo, Cerracchio Vincenzo, Viglione Roberto, Meoli Bruno, Ferrante Mario, Formato Albino, Tarantino Alessandro, Clementino Giorgio, che ufficialmente costituivano l'”Associazione Polisportiva Apollosa” con sede in Apollosa in via Porticato Stefanelli presso l’abitazione di Caporaso Specioso. Gli scopi dell’Associazione, definitivi nell’atto costitutivo della società, erano quelli di propagandare, praticare ed incrementare ogni forma di attività sportiva dilettantistica; incoraggiare e appoggiare il miglioramento delle pubbliche attrezzature; promuovere e organizzare la formazione sportiva e tecnica dei suoi affiliati attraverso convegni e corsi professionali; promuovere ogni forma agonistica ed associativa ed escludeva altresì dai propri intendimenti ogni fine di lucro. I proventi con i quali l’Associazione Polisportiva Apollosa provvedeva alla propria attività erano: Tasse di ammissione dei soci, contribuzioni mensili e annuali dei soci, eventuali contributi del C.O.N.I., di Federazioni sportive e di enti pubblici.
1982
I primi anni di attività agonistica

I primi quattro anni calcistici della società furono alquanto positivi per quanto riguarda i risultati ottenuti dalla squadra sul campo. Buono fu il primo anno di esperienza nel campionato di terza categoria, grazie anche al primissimo Presidente della Polisportiva, il “Cavaliere” Giuseppe Pacillo, che con grande passione ogni domenica accompagnava e sosteneva i propri giocatori. Ricordiamo il secondo posto ottenuto in quell’anno grazie alla bravura di giocatori come Michele Meoli, Bruno Meoli, Paolo Viglione, Valente Pacillo, Luigi Travaglione, Giovannino Meoli, Pellegrino Formato ed Angelo Grasso, guidati dall’allenatore Giuseppe Palumbo che era subentrato al dimissionario Bruno Parente. In quegli anni non mancava, inoltre, la partecipazione dei tifosi apollosani, sempre vicini ai propri beniamini. In ogni trasferta oltre alle macchine dei giocatori si accodavano decine di macchine zeppe di tifosi. Il “capo tifoso” era il mitico Gegè (Vittorio D’Alesio) e tanti ragazzi che ogni domenica organizzavano il tifo nei minimi particolari.
Finalmente il “Calione”

Negli anni successivi la società vendette alcuni pezzi pregiati per disputare un campionato senza grosse ambizioni. Dall’anno calcistico 1982 al 1987 per ben 5 anni il Presidente fu Caporaso Specioso, persona dall’animo buono e dalla simpatia unica, scomparso tragicamente nel settembre 2001. Il campionato disputato in quegli anni fu la terza categoria ottenendo sempre discreti risultati. Lo staff tecnico era composto da persone come Gaudenti Angelo e Pallotta Alfonso che da sempre si sono distinti, come tanti, in impegno e passione in questa società. Il campo di gioco della squadra rimase il campo di Vitulano anche se in alcuni anni emigrò a San Nicola Manfredi, Benevento (Campo Avellola) e San Martino Valle Caudina. Dopo tanti e tanti anni di lontananza forzata dalle mura amiche, la Polisportiva Apollosa, debutta sul suo nuovo campo di gioco il 2 Ottobre 1988. Finalmente l’amministrazione comunale dopo tanti sacrifici riusciva a realizzare un sogno per i giovani del paese e per i calciofili locali.
I derby cittadini

Nel 1987 fu eletto Presidente Tangredi Angelo, e il settore tecnico fu affidato all’amico e socio onorario Angelo Gaudenti, che allenò la squadra raggiungendo una zona tranquilla di classifica. Ricordiamo che dall’87 al ’94 ad Apollosa esistevano ben tre società di calcio. La Polisportiva, il Real e i Warriors erano le tre squadre che rappresentavano il paese a livello calcistico. I giocatori tecnicamente dotati non facevano parte in quel periodo di una sola società, questo non fu certamente un bene per il calcio apollosano e per le sue ambizioni. Il 1988 fu l’inizio del biennio felice della Polisportiva, che si iscrisse per la prima volta ad un campionato prestigioso come quello di Seconda Categoria. Il Presidente, Tangredi Angelo, affidò all’esperto Walter Catillo il settore tecnico. La squadra raggiunse una salvezza insperata ma nell’anno successivo retrocedette. Il Presidente Tangredi rimase in carica fino al 1992. Il settore tecnico nel secondo anno di Seconda fu affidato all’esperto Professore Fiorenzo Rivellini.Gli ultimi due anni della Presidenza Tangredi furono gli anni in cui la squadra si divertiva e faceva divertire i propri sostenitori disputando campionati di media classifica in Terza Categoria. Nel 1992 fu eletto presidente Gino Meoli che costruì una squadra che aveva come unico obiettivo la salvezza. La squadra era costituita dalle vecchie glorie del calcio apollosano, come Valentino Pacillo e giovani promesse come Gennaro Varricchione. Il settore tecnico era affidato a Pallotta Alfonso e Angelo Gaudenti.
La presidenza Travaglione

Chiuso il biennio del Presidente Gino Meoli, si aprì nel 1994 il ciclo del simpaticissimo Presidente Angelo Travaglione, che fu uno degli artefici della nascita di un’unica società di calcio, ovvero della storica Polisportiva Apollosa. Correva l’anno 1994, il giorno 9 Maggio. Una data da ricordare. Il colore sociale era il granata. Questo in memoria della società che egli precedentemente presiedeva, i Warriors. Il primo anno del Presidente Travaglione, che aveva programmi ben definiti, fu la creazione di un settore giovanile che curasse i giovani. Infatti costituì per la prima volta nel calcio apollosano la squadra Juniores, in cui figuravano giocatori giovani e dalle belle speranze affidati alla maestria e saggezza del tecnico e preparatore atletico Formato Pellegrino. La prima squadra iscritta in terza Categoria invece fu affidata ad Angelo Grasso, vecchia gloria della Polisportiva. Ambedue le squadre disputarono un campionato al vertice. Era questo il preludio per un periodo roseo. L’anno successivo la squadra fu iscritta alla Seconda Categoria Girone C, affidata al tecnico collaudato Formato Pellegrino, che raggiunse la settima piazza. Il terzo anno fu l’anno più bello e indimenticabile nella storia della nostra amata società. La squadra in cui figuravano giocatori inimitabili e dal talento indiscutibile, come Giuseppe Poccia, Carlo Izzo, Formato Sergio, Formato Massimo, Formato Gianluca, l’astro nascente Di Giorgio Silvestro, poi Alberto Bilancino detto “Spartacus”, Achille De Luca, Marino Corda, Francesca Angelo detto “Cico”, Roberto Cavuoto, Mario Bifaro, il “capitano” Franco Rossi. In quell’anno la squadra era allenata dal compaesano Pellegrino Formato. Sicuramente questa era una squadra formata da tanti leader che lottavano in campo e divertivano gli spettatori presenti sugli spalti. Alla fine raggiunse uno storico piazzamento, il terzo posto in classifica generale.La presidenza Travaglione
Chiuso il biennio del Presidente Gino Meoli, si aprì nel 1994 il ciclo del simpaticissimo Presidente Angelo Travaglione, che fu uno degli artefici della nascita di un’unica società di calcio, ovvero della storica Polisportiva Apollosa. Correva l’anno 1994, il giorno 9 Maggio. Una data da ricordare. Il colore sociale era il granata. Questo in memoria della società che egli precedentemente presiedeva, i Warriors. Il primo anno del Presidente Travaglione, che aveva programmi ben definiti, fu la creazione di un settore giovanile che curasse i giovani. Infatti costituì per la prima volta nel calcio apollosano la squadra Juniores, in cui figuravano giocatori giovani e dalle belle speranze affidati alla maestria e saggezza del tecnico e preparatore atletico Formato Pellegrino. La prima squadra iscritta in terza Categoria invece fu affidata ad Angelo Grasso, vecchia gloria della Polisportiva. Ambedue le squadre disputarono un campionato al vertice. Era questo il preludio per un periodo roseo. L’anno successivo la squadra fu iscritta alla Seconda Categoria Girone C, affidata al tecnico collaudato Formato Pellegrino, che raggiunse la settima piazza. Il terzo anno fu l’anno più bello e indimenticabile nella storia della nostra amata società. La squadra in cui figuravano giocatori inimitabili e dal talento indiscutibile, come Giuseppe Poccia, Carlo Izzo, Formato Sergio, Formato Massimo, Formato Gianluca, l’astro nascente Di Giorgio Silvestro, poi Alberto Bilancino detto “Spartacus”, Achille De Luca, Marino Corda, Francesca Angelo detto “Cico”, Roberto Cavuoto, Mario Bifaro, il “capitano” Franco Rossi. In quell’anno la squadra era allenata dal compaesano Pellegrino Formato. Sicuramente questa era una squadra formata da tanti leader che lottavano in campo e divertivano gli spettatori presenti sugli spalti. Alla fine raggiunse uno storico piazzamento, il terzo posto in classifica generale.
Il tramonto di un ciclo

Gli ultimi quattro anni della Presidenza Travaglione furono gli anni in cui la squadra lottava per una salvezza tranquilla in Seconda Categoria. Infatti raggiunse la 13.a posizione nell’anno calcistico 1997/1998, la 7.a nel successivo, la 11.a, sempre con la conduzione tecnica di Pellegrino Formato, nel 1998/99. Il 2000/2001 fu l’ultimo anno della Presidenza Travaglione, un periodo buio, in cui il calcio apollosano, ha vissuto un periodo di crisi. Infatti ci fu il tramonto di un ciclo, la squadra in quell’anno affidata al debuttante Pirozzi Ferdinando raggiunse la salvezza nelle ultime giornate, totalizzando 16 punti e piazzandosi al 13.o posto.


Gli anni della transizione

L’anno successivo cambiò il Presidente, fu eletto Angelo Grasso, giocatore titolare della Polisportiva nel 1981, anno di fondazione. Il primo periodo di campionato non fu dei più felici. Il settore tecnico della squadra fu affidato a Pirozzi Ferdinando che però non riuscì ad inculcare i suoi schemi ai propri giocatori. A campionato in corso fu sostituito con il collaudato Formato Pellegrino, che riuscì a salvare la squadra raggiungendo la decima posizione, totalizzando 26 punti. L’anno successivo, il Presidente Angelo Grasso si dimise per problemi familiari, quindi si chiuse un breve ciclo e se ne aprì un altro.
L’anno zero

All’unanimità, il 28/8/2002 fu eletto come nuovo presidente l’ingegnere Nicola Varrella. Il campionato 2002-2003, primo della presidenza Varrella, si chiude con una salvezza senza grossi patemi d’ animo. La squadra in casa è un rullo compressore, ma fuori casa si trasforma diventando un fantasma e rimediando alcune brutte figure (la sconfitta 6 a 1 a San Lorenzello). E’ l’ ultimo campionato del portiere Franco Rossi, la grande bandiera del calcio apollosano, conosciuto e rispettato su tutti i campi della provincia. Alcune circostanze sfortunate portano a sviste arbitrali pesanti per i dragoni: tra dicembre e marzo vengono, ad esempio, annullati tre gol all’ apollosano Maio, tutti regolarissimi e tutti decisivi per il risultato finale. Sul fronte societario, i rapporti tra la Polisportiva e il Comune di Apollosa, fino all’ anno prima cordiali, diventano freddi. Il 3 settembre 2002 il sindaco Angrisani invia al presidente Varrella un protocollo su carta intestata del Comune di Apollosa con dodici condizioni per l’ utilizzo del campo. Il tono è gelidamente burocratico. Il 16 ottobre il delegato comunale allo sport, consigliere Cosimo Tedesco, si dimette dal direttivo della Polisportiva. Da allora il comune non ha un suo rappresentante nella società di calcio del paese. Il campionato 2003- 2004 si apre con una novità: il girone della Polisportiva è composto non solo da squadre della provincia di Benevento, ma anche del casertano (Alvignano, Alvignanellese e Santa Maria a Vico) e dell’ avellinese (San Martino Valle Caudina). L’ imprenditore tufarese Giuseppe Ricci diventa membro del direttivo e sponsor tecnico della squadra. In campo i giovani apollosani sono chiamati alla conferma: Cosimo Veltro, Giovanni Parente, Gaetano Pinna, Alessandro Izzo, Arturo Catalano. E’ un campionato difficile contro realtà ricche e ben organizzate come Santa Maria a Vico e San Martino Valle Caudina. Ma la squadra, grazie anche a un discreto mix tra esordienti ed esperti, riesce a reggere e a celare le magagne di uno spogliatoio sempre più spaccato. Da Bonea arriva un attaccante diciottenne, Giuseppe Massaro, che all’ esordio in maglia rossoblu a Luzzano firma il gol vittoria. E’ un ottimo attaccante, ma il suo carattere bizzoso gli impedisce di esplodere come potrebbe. Il primo ottobre 2003 il vicepresidente Giuseppe Rotondi lascia la società dopo un anno dimettendosi dal suo incarico. A gennaio l’ attaccante Antonio Caturano, uno dei senatori dello spogliatoio, lascia la Polisportiva per dissapori con l’ allenatore Pellegrino Formato.L’anno zero
All’unanimità, il 28/8/2002 fu eletto come nuovo presidente l’ingegnere Nicola Varrella. Il campionato 2002-2003, primo della presidenza Varrella, si chiude con una salvezza senza grossi patemi d’ animo. La squadra in casa è un rullo compressore, ma fuori casa si trasforma diventando un fantasma e rimediando alcune brutte figure (la sconfitta 6 a 1 a San Lorenzello). E’ l’ ultimo campionato del portiere Franco Rossi, la grande bandiera del calcio apollosano, conosciuto e rispettato su tutti i campi della provincia. Alcune circostanze sfortunate portano a sviste arbitrali pesanti per i dragoni: tra dicembre e marzo vengono, ad esempio, annullati tre gol all’ apollosano Maio, tutti regolarissimi e tutti decisivi per il risultato finale. Sul fronte societario, i rapporti tra la Polisportiva e il Comune di Apollosa, fino all’ anno prima cordiali, diventano freddi. Il 3 settembre 2002 il sindaco Angrisani invia al presidente Varrella un protocollo su carta intestata del Comune di Apollosa con dodici condizioni per l’ utilizzo del campo. Il tono è gelidamente burocratico. Il 16 ottobre il delegato comunale allo sport, consigliere Cosimo Tedesco, si dimette dal direttivo della Polisportiva. Da allora il comune non ha un suo rappresentante nella società di calcio del paese. Il campionato 2003- 2004 si apre con una novità: il girone della Polisportiva è composto non solo da squadre della provincia di Benevento, ma anche del casertano (Alvignano, Alvignanellese e Santa Maria a Vico) e dell’ avellinese (San Martino Valle Caudina). L’ imprenditore tufarese Giuseppe Ricci diventa membro del direttivo e sponsor tecnico della squadra. In campo i giovani apollosani sono chiamati alla conferma: Cosimo Veltro, Giovanni Parente, Gaetano Pinna, Alessandro Izzo, Arturo Catalano. E’ un campionato difficile contro realtà ricche e ben organizzate come Santa Maria a Vico e San Martino Valle Caudina. Ma la squadra, grazie anche a un discreto mix tra esordienti ed esperti, riesce a reggere e a celare le magagne di uno spogliatoio sempre più spaccato. Da Bonea arriva un attaccante diciottenne, Giuseppe Massaro, che all’ esordio in maglia rossoblu a Luzzano firma il gol vittoria. E’ un ottimo attaccante, ma il suo carattere bizzoso gli impedisce di esplodere come potrebbe. Il primo ottobre 2003 il vicepresidente Giuseppe Rotondi lascia la società dopo un anno dimettendosi dal suo incarico. A gennaio l’ attaccante Antonio Caturano, uno dei senatori dello spogliatoio, lascia la Polisportiva per dissapori con l’ allenatore Pellegrino Formato.
La storica amichevole di Siena

Il 14 aprile 2004, al campo sportivo “Gino Manni” di Colle Val d’ Elsa, in provincia di Siena, la Polisportiva scrive una pagina di storia indimenticabile. Con l’ organizzazione del dirigente rossoblu Simone Savoia e del vicepresidente senese Ciro De Luca, alle 15 e 30 inizia la partita amichevole tra i dragoni e il Siena di Taddei Chiesa e Flo, squadra rivelazione del campionato di serie A! I bianconeri di mister Papadopulo vincono 13 a 0, ma in casi del genere il risultato conta poco. Nell’ occasione il Comune dopo mesi di silenzio si rifà avanti con un contributo di 200 euro per la trasferta senese. In campionato, la squadra in campo si salva con risultati modesti, senza grossi acuti eccezion fatta per i due settebelli calati in casa contro Airola (7-2) e Fragneto (7-1). Nella dirigenza continua un forte dibattito su come fare cassa, esigenza primaria per la Polisportiva. Il presidente Varrella, contrariamente ad alcuni dirigenti, incarna la posizione di chi vuole che i contributi in denaro destinati alla società non abbiano tetti minimi prestabiliti. Il campionato si chiude con uno spogliatoio spaccato più che mai e sul piede di guerra nei confronti dell’ allenatore Pellegrino Formato.
Una nuova scissione

L’ estate 2004 è contrassegnata dalla nascita della squadra juniores della Polisportiva e da quella di una seconda società calcistica nel paese: l’ Aspol Apollosa. Alcuni giocatori storici della Polisportiva decidono di seguire l’ ex vicepresidente Rotondi nel suo progetto e lasciano la maglia rossoblu. Si tratta di Angelo Francesca, Sergio Formato, Adolfo Silietti, Palmerino Maio, Massimo Formato, Alberto Bilancino. Intanto Pellegrino Formato e Ferdinando Pirozzi lasciano la panchina della prima squadra e si gettano nell’ organizzazione della squadra juniores della Polisportiva. Per la Polisportiva sono cambiamenti epocali. Dal mondo del calcetto arriva sulla panchina apollosana Giancarlo Castiello, alla sua prima esperienza da allenatore di calcio. Giuseppe Ricci diventa vicepresidente. La rosa fa perno su alcuni elementi del gruppo storico come Silvestro Di Giorgio, Claudio Tedesco, Leucio Parrella, Rino Varrella, Saverio Pirozzi e Giuseppe Izzo. Il 16 ottobre del 2004, a Pietrelcina, fa il suo esordio in maglia apollosana il peruviano Carlos Perez Carty, primo vero straniero a vestire la casacca rossoblu. Il suo esordio è buono, ma il campionato è discontinuo, sia per problemi burocratici legati al tesseramento, sia per incomprensioni con l’ allenatore Castiello. Ma il giovane venuto dal Perù finisce il campionato in crescendo, portando sul campo la cultura calcistica del possesso palla, diversa da quella europea. Da Airola arriva il centrocampista Fiore, da Forchia la mezzapunta Criscuolo. L’ avvio del campionato della Polisportiva è discreto, ma presto la situazione precipita. Castiello paga pegno all’ inesperienza e ad un ambiente difficile e carico di polemiche e dopo la sconfitta di Foglianise alla seconda giornata di ritorno, getta la spugna e divorzia dalla Polisportiva. Il suo bilancio è deludente: in 17 partite 2 vittorie, 5 pareggi e 10 sconfitte. La squadra precipita al penultimo posto in classifica, il morale e la condizione atletica dei giocatori sono a pezzi. La società corre tardivamente ai ripari. In panchina torna il duo Pellegrino Formato- Ferdinando Pirozzi, reduci da buoni risultati con la juniores. E torna in società Bruno Parente, uno dei fondatori della Polisportiva e avveduto occhio tecnico della società. La cura Formato sembra avere qualche effetto. Tuttavia la squadra non riesce a risalire la china e resta inchiodata al penultimo posto, ottenendo uno dei peggiori risultati della sua storia.
I primi segni di un progetto vincente

Il campionato 2005- 2006 si apre all’ insegna del ritorno ai giovani del paese. Partono Carty, Fiore, Criscuolo e gli altri stranieri. Se ne va anche Cosimo Veltro, detto Prichichì, per indossare la divisa dell’ esercito. Silvestro Di Giorgio, dopo quasi quindici anni di Polisportiva, lascia il calcio, chiudendo così la storia calcistica di uno dei più limpidi talenti del paese, di cui solo Apollosa ha potuto godere. Formato punta decisamente sui ragazzi che ha lanciato l’ anno prima nella juniores. Da Eboli arriva il talentuoso regista Matteo Ciancia, da Paduli giunge il libero Marrone. Il campionato è quello di terza categoria, più consono alle casse della società ma non senza discreti risultati raggiungendo un buon settimo posto. La stagione 2006/2007 pone come obiettivo principale la vittoria del campionato di terza categoria. I presupposti ci sono tutti, su una base solida di giovani calciatori locali ci si migliora in ogni reparto, con un grande Pastore tra i pali, Tascione come punta di diamante dell’attacco rosso-blu sognare non è vietato.I risultati si vedono e per soli 2 punti il sogno non si avvera. I tre anni successivi i dragoni ci riprovano con una squadra per buona parte riconfermata e con un carico di esperienza superiore ma purtroppo la sfortuna gioca ancora un ruolo determinante e si chiude sempre alle spalle della squadra vincente.

Le due storiche vittorie

Giusto il tempo di aspettare qualche altro anno che l’obbiettivo massimo viene raggiunto per ben due volte: nella stagione 2010/2011 e nella stagione 2013/2014. La prima storica vittoria è quella di una squadra, di una società e di tutti i sostenitori dei dragoni che non hanno mai mollato e hanno superato mille difficoltà per vedere realizzato “il sogno”. Tanti gli artefici delle due vittorie ma grande merito va al lavoro dell’accoppiata Formato-Pirozzi che in questi anni ha dato la giusta impronta a una squadra di ragazzi seri e determinati.

Verso nuovi traguardi…

Ma ora ci aspetta una nuova avventura, di sicuro la più difficile, quella di raggiungere la giusta consacrazione in un campionato regionale. Ed è per questo che la stagione 2014/2015 sarà sicuramente all’insegna del divertimento e del sano agonismo; l’impegno e la dedizione dei ragazzi non mancheranno e non mancherà anche l’apporto del nostro splendido pubblico.

Curiosità…
I colori sociali della Polisportiva sono  stati: dal 1981 al 1985 Blu-Azzurro; dal 1985 al 1994 Bianco-rosso; dal  1994 al 2002 Granata-Rosso e Giallo-blu; dal 2002 (Elezione del  Presidente Varrella Nicola) Rosso-blu; I colori Rosso-blu sono i colori  che uniscono i colori sociali storici della Polisportiva; essendo il blu  e il rosso sempre presenti nei colori sociali di questa società. Il  simbolo e il gagliardetto della Polisportiva Apollosa raffigurano al suo  interno un dragone. Il dragone simboleggia la leggenda di Terravecchia,  che vuole l’esistenza di un tesoro in contrada Terravecchia, dove vi  era in epoca medioevale un castello, ora distrutto, di cui oggi  possiamo vederne dei resti. In questo castello, si conservava un tesoro  che, si racconta, era difeso da un drago. Da qui l’utilizzo del drago  nel simbolo.
FONTE:

Articolo tratto   dalla pubblicazione Web:

POLISPORTIVA APOLLOSA 1981
http://www.apollosacalcio.it/
  


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